Relazionésimo è un progetto d’impresa che esprime l’esigenza di armonia, equilibrio e bellezza nella complessità contemporanea. È la risposta al rischio di una disumanizzazione della vita delle persone e delle organizzazioni a fronte della quale s’intende avviare un nuovo agire sociale, culturale ed economico che affermi l’importanza delle relazioni come motore di sviluppo trasversale a tutte le sfere dell’attività umana.
A coniare il termine Relazionésimo sono Ombretta Zulian e Ketty Panni, due “visionarie” imprenditrici italiane, che reinterpretano e rinnovano e allo stesso tempo ritornano all’essenza della parola «economia»: (dal greco οἰκονομία) intesa come amministrazione e cura della “Casa”.
L’attività economica, attraverso la cultura delle relazioni, diviene in tal modo fattore determinante per nuove modalità di rapporto tra le diverse realtà del territorio, capaci di generare nuove complementarità produttive tra le sfere privata e pubblica.
Serve progettare non per i territori, ma con i territori; non per le imprese, ma con le imprese. In un processo autenticamente condiviso che sappia rovesciare le dinamiche tradizionali per ritrovarsi come comunità intorno alle relazioni, vero cuore del nostro esistere, vero motore di felicità, vero volano di sviluppo per produrre valore condiviso.
