L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha istituito una nuova Commissione dedicata alle relazioni sociali, affrontando la solitudine come una minaccia urgente per la salute. Quest’organo si propone di promuovere la connessione sociale come priorità e accelerare l’implementazione di soluzioni universali, indipendentemente dal reddito dei paesi coinvolti.
Alla guida di questa iniziativa, l’Oms ha annunciato la co-presidenza affidata al chirurgo generale degli Stati Uniti, Vivek Murthy, e all’inviato per i giovani dell’Unione Africana, Chido Mpemba. La Commissione, composta da 11 figure politiche di rilievo, leader di pensiero e sostenitori, avrà una durata triennale. Il suo mandato si concentra sull’analisi del ruolo cruciale che la connessione sociale gioca nel migliorare la salute di individui di tutte le fasce d’età. Tra gli obiettivi, vi è anche la delineazione di soluzioni per costruire connessioni sociali su vasta scala, nonché l’indagine sul modo in cui tali legami contribuiscano al benessere delle comunità, alla crescita economica e all’innovazione.
L’isolamento sociale e la solitudine, spiega una nota dell’Onu, sono fenomeni ampiamente diffusi, impattando la salute e il benessere di individui di tutte le età in tutto il mondo. Contrariamente alla credenza comune che questi problemi colpiscano prevalentemente gli anziani nei paesi ad alto reddito, le evidenze suggeriscono un impatto trasversale su tutte le fasce d’età e in diverse regioni del globo. Un quarto degli anziani sperimenta l’isolamento sociale, mentre tra gli adolescenti la percentuale di coloro che vivono la solitudine oscilla tra il 5 e il 15%, secondo le ricerche dell’Onu. Tuttavia, si ritiene che tali cifre siano verosimilmente sottostimate.
“Altissimi livelli di isolamento sociale e solitudine a livello globale hanno profonde ripercussioni sulla salute e il benessere. Coloro che mancano di connessioni sociali robuste sono maggiormente esposti a rischi quali ictus, ansia, demenza, depressione, e persino suicidio”, ha affermato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Questa Commissione dell’Oms si impegna a porre la connessione sociale al centro delle priorità sanitarie globali, condividendo interventi basati sull’evidenza”.
La mancanza di relazioni sociali può avere conseguenze drammatiche, con un rischio di morte prematura pari o superiore a fattori di rischio ben noti come fumo, alcol, inattività fisica, obesità e inquinamento atmosferico. Questo isolamento sociale incide pesantemente sulla salute fisica e mentale, collegandosi ad ansia, depressione e aumentando del 30% il rischio di malattie cardiovascolari, come dimostrato da studi specifici.
La Commissione dell’Oms aspira a delineare un’agenda globale per la connessione sociale, volta ad aumentare la consapevolezza e ad instaurare collaborazioni che guidino soluzioni basate su prove concrete per paesi, comunità e singoli individui. “Questa agenda assume un’importanza straordinaria oggi, in un momento in cui la pandemia da Covid-19 e le sue conseguenze sociali ed economiche hanno messo a dura prova i legami sociali”, ha evidenziato il dottor Vivek Murthy, chirurgo generale degli Stati Uniti. “Date le significative implicazioni sanitarie e sociali della solitudine e dell’isolamento, è nostro dovere investire in modo prioritario nel ristabilire il tessuto sociale della società, così come abbiamo fatto per affrontare altre sfide globali come il tabacco, l’obesità e le crisi legate alle dipendenze”.
La disconnessione sociale può influire negativamente sul rendimento accademico: gli studenti che sperimentano la solitudine durante il percorso liceale hanno maggiori probabilità di abbandonare gli studi universitari. Inoltre, può impattare negativamente sul piano economico: la mancanza di sostegno sociale sul lavoro può minare la soddisfazione e le prestazioni lavorative.
“I giovani non sono immuni alla solitudine. L’isolamento sociale può colpire chiunque, di qualsiasi età e in qualsiasi parte del mondo”, ha affermato Chido Mpemba, inviato per i giovani dell’Unione Africana. “In tutta l’Africa e oltre, dobbiamo riscrivere il racconto sulla solitudine. Gli investimenti nella connessione sociale risultano fondamentali per costruire economie produttive, resilienti e stabili, contribuendo al benessere delle attuali e future generazioni”.